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Edizioni Città Nuova

 
Cover «L'Insoluto»

Pietrangelo Buttafuoco: una biografia in forma di dizionario

Pietrangelo Buttafuoco, da poco nominato presidente della biennale di Venezia, viene raccontato nel volume L’insoluto, scritto da Sergio Nazzaro e pubblicato da Città Nuova nel 2017, che ricostruisce una sorta di biografia in ordine alfabetico del giornalista e scrittore, in cui si alternano analisi politiche, digressioni personali e momenti di poesia.

 

 

Un dizionario biografico

L’Insoluto è lo spazio in cui s’incontrano due scrittori del Sud, Sergio Nazzaro e Pietrangelo Buttafuoco, per confrontarsi su tutto e parlare di tutto: amore, letteratura, dolore, nostalgia, politica, valori, grandi paure e questioni di nessun conto. Come scrive Andrea Di Consoli nell’introduzione al volume, Sergio Nazzaro, in questo suo interrogare incalzante sembra essere in cerca di «risposte definitive, assetato com’è di totalità e di maiuscole» mentre Buttafuoco «le maiuscole le nomina poco e, quando lo fa, turbano, sembrano paradossi, parole informi, fantasmi della storia introdotti clandestinamente nell’immaginario collettivo corrente».

 

Agira, l’origine di tutto

La prima parola del dizionario non poteva che essere Agira, cioè le origini, il luogo in cui ha inizio la storia, il paese in provincia di Enna in cui Pietrangelo Buttafuoco è cresciuto ma in cui oggi fatica a riconoscersi: «Non mi ci ritrovo più, nel paese. È finito tutto un mondo, il mondo che ho conosciuto. Sta scomparendo, le sue vite. La nostra identità è diventata una periferia, non è più un luogo centrale in cui tutto capita, il microcosmo dove si incontra il cosmo».

 

Mio padre mi ha insegnato il senso dell’umorismo

Buttafuoco non si sottrae a nessuna questione, a nessun dubbio, a nessuna domanda, ma non si lascia travolgere dall’impeto di Nazzaro, lo affronta a modo suo, col suo sguardo ironico e spirituale al tempo stesso. L’ironia, anzi, il senso dell’umorismo (che, per sua stessa ammissione, meglio gli si addice) confessa di averlo imparato da suo padre: «L’umorismo appartiene a una dimensione quotidiana, è la ricerca di un punto di vista sghembo, particolare, altro. È la ricerca del dettaglio che ti permette di smontare e rimontare tutto».

 

Cosa significa migrare

Nell’Insoluto, Buttafuoco si racconta attraverso i suoi libri, le sue ossessioni, le canzoni, il suo essere uomo dell’entroterra siciliano. Nazzaro lo interroga sull’amore, sulla bellezza e anche sulla condizione del migrante, che per un meridionale, scrive, è quasi una condizione esistenziale: «Migrare significa, innanzitutto, essere spugne – risponde Buttafuoco –. Assorbiamo tutto quello che di volta in volta ci forma e costruisce la nostra identità attraverso la diversità».

 

Cover «L'Insoluto»

 

 


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