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Esercizi spirituali

3,99  IVA inclusa

Pagine: 200
E-BOOK
Isbn: 9788831119924
Collana:
Argomento:
Anno pubblicazione: 2015

Descrizione

Composti nel 1522 in spagnolo in una stesura non definitiva, trascritti poi in latino e pubblicati nel 1548 a Roma, gli Esercizi spirituali rappresentano la “chiave di volta” della spiritualità di Ignazio di Loyola. Tale pratica infatti, anteriore ad Ignazio, fu elaborata per la prima volta da lui in forma sistematica: sotto la guida di un direttore, l’esercitante dovrà vivere in silenzio e solitudine per un mese. La prima settimana è centrata sull’esame di coscienza; la seconda e la terza, sulla contemplazione dei misteri e della passione di Cristo; nell’ultima settimana l’esercitante giunge infine ad una vita di unione con Dio. Nata dall’esperienza diretta di Ignazio di Loyola – che percorse infatti egli stesso le tappe sulle quali è strutturato il suo metodo -, l’opera è, prima che una composizione letteraria, il cammino e il progetto di un uomo. Un “classico” della storia della spiritualità.
ESTRATTO DALLA PRIMA PARTE
L’esempio dei santi che hanno ricavato dalla generosa pratica degli esercizi spirituali il più grande vantaggio, come dimostra la Storia degli Esercizi Spirituali, certamente aiuterà le generazioni del nuovo millennio a imitare e anche superare quei campioni della fede.
La figura del grande mistico dell’età moderna si staglia sempre più nitida davanti allo sguardo dei nostri contemporanei, che, spessissimo smarriti nel disordine della propria vita e del mondo circostante, vorranno accogliere il mezzo degli Esercizi, antico nella Chiesa e riproposto genialmente da Ignazio di Loyola, per salvare la propria vita.
«Attento — sembra aggiungere come ultimo consiglio Ignazio — attento che se l’amore della vita non è sufficiente a farti fare gli esercizi, nel loro tempo forte, per poi proseguirli quotidianamente adattati, attento a non perderti. Almeno questa paura di perderti ti induca a perseverare nell’esercizio. Non si tratta di un’ipotesi remota. Intanto tutta la nostra esistenza è piena di perdite. L’amarezza di esse coincide con la gran parte delle nostre ore perdute. Siamo esperti in perdite. Segnati dal fuoco oscuro di esse, possiamo comprendere meglio ciò che sta a cuore a Ignazio, che vuole proprio che comprendiamo il messaggio depositato in EE 65-71: «Chiedere quello che voglio, qui consisterà nel chiedere l’intimo sentimento della pena che soffrono i dannati perché qualora, a causa delle mie mancanze, dovessi dimenticarmi dell’amore del Signore eterno, per lo meno il timore delle pene mi aiuti a non cadere in peccato».
La salvezza della propria vita, e la gloria di Dio che essa manifesta, dipendono da… Sentimento… e… sentimento: il maggiore, divino, è espressione dell’intimità di Dio Amore infusa in me; il minore tutto umano, il più «umano» dei sentimenti, che non potrà in nessun caso mancare all’animale razionale, pena la morte.
L’intimo sentire ignaziano, sintesi del realismo mistico degli Esercizi Spirituali, è consentire: tutto il sentire di Dio e tutto il sentire dell’uomo insieme, sempre.
L’esercitante è al centro della storia umana, come ogni essere umano, e così si sente, ora più che mai, dai fatti e sollecitato dai detti, sta alimentandosi alla sorgente della conoscenza, con l’esercizio della meditazione portato sui fatti della storia presente, personale e universale. La Bibbia, somministrata dalla Liturgia, e gli Esercizi Spirituali, dati dall’istruttore, rappresentano al momento la parola a cui presta più ascolto, per fare le scelte migliori.
La guerra è necessaria, si convince sempre di più. I tre filoni che sta seguendo, lo storico, il liturgico e l’esercizio spirituale ignaziano, producono una sinergia travolgente. Deve arruolarsi per combattere il nemico suo e dell’umanità, senza indugi e non mancando l’obiettivo. Il male è prima di tutto in se stesso, e la vittoria la dovrà riportare su se stesso.

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